A Natale siamo tutti più critici

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Ah, non era così? Beh, Licia Marsili ha letto Affetti Collaterali e ha voluto dire la sua. Noi apprezziamo, ringraziamo e pubblichiamo.

Da Rocco: “La mia vita è cambiata da quando ho capito che la parola è un apriscatole”,
potrebbe essere l’incipit di un romanzo psicologico-intimistico, e forse è proprio così…

L’esperimento. Da uno che t’invita a bere un frappé puoi aspettarti poco, forse la banalità del nulla o di certe domande sul razzismo.

Spirito libero. Bello il messaggio.

Insert coin. Mi piace com’è scritto, la ricercatezza e certi rimandi (“this is Sparta”, ci sta benissimo).

Un vero uomo. Mi fa venire voglia di rispondere a ‘sta benedetta Stefy e dirgliene quattro. Non potrebbe mai essere mia amica, l’avrei disintegrata.

La persona giusta. Inevitabile percepire che c’era qualcosa di anacronistico quando, per il primo incontro, la protagonista ha indossato un abito di shuntung. Dove pensi di andare con un abito del genere?

Ophelia. il suo estetismo non mi ha esaltato.

Da L’incontro: “…Immagino l’amore più simile al vento distratto che a un puzzle perfetto”. Interessante sia come è scritto, sia la trama.

La protagonista di Fuori posto mi sembra una futura casalinga disperata, di quelle acide e che devono rimanere sole a vita. Come si fa a vivere con un’isterica che mette sempre tutto a posto?

Test tram fellatio test. Mi conferma che il transfert esiste e anche i medici lo accusano non riuscendolo a gestire, o sì?

Da La telefonata: “(…) C’è un ascolto difficilissimo, quando si parla con qualcuno a cui teniamo. Non bastano le orecchie. Occorrono tutti i sensi, ma poi questi sensi mica semplificano, complicano le cose. Ci vorrebbe un senso in più. Quello della comprensione, quello che prende dentro una persona e la capisce fino in fondo. Ma ci vuole tempo, ci vuole pazienza”.
Mentre leggevo questo passo mi è venuto in mente l’ascolto rivolto ai miei genitori, poi ho apprezzato non tanto il dialogo, ma le riflessioni. Alla fine colpo di scena, dall’altra parte… la mamma. Mi ha sorpreso e mi è piaciuto.
Azzeccato e geniale il rimando alla figura materna di Rocco, forse questa unisce tutte le sfaccettature del protagonista e della sua ricerca della “donna da amare”.

Il solito sesso. Quanti Rocco esistono nelle coppie di questa generazione? Troppi, purtroppo…

Da Il vento dell’est: “Il punto è: di uomini soli ce ne sono tanti. Bisogna capire perché sono soli. Bisogna capire che cosa li spinge a cercare una compagna tra le donne orientali o dell’est europeo”
…ma tutti sappiamo perché…!

Semplicemente. Non mi ha coinvolto.

Rocco addio. Dopo tante storie di donne ci voleva la parte maschile in un rapporto, ci voleva il “sentire” di un uomo, tra l’altro protagonista. Le donne raccontano, raccontano e se ne sentono tante, ma gli uomini? Cosa si raccontano? Cosa si confidano? Si confidano? Quali sono le loro debolezze? Anche loro sentono col cuore? Nel rapporto con le donne prevale la componente fisica, quella mentale o quella del “mi fa comodo”? Pagine e pagine di letteratura del passato sono state scritte da uomini autorevoli e non, riguardo l’Amore. Adesso gli uomini scrivono di politica non più di Amore. Peccato!

Figure femminili complesse e variegate, ma Rocco? Un inadeguato quasi in tutte le situazioni.
Divertente per la diversità, apparentemente leggero ma è uno spaccato reale delle relazioni tra uomo e donna. Conferma la profonda diversità tra i due sessi, impossibile capire certi meccanismi apparentemente in equilibrio, impossibile sincronizzare le “scatole” (= cervelli).

Intervista torrida e scottante #9 – Berenice Vena

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Cara autrice,

questa intervista è stata preparata per te e per tutti i nostri affezionati frequentatori del blog da Paolo Nanni. In questo senso puoi non avere dubbi sul fatto che è stata appositamente realizzata per metterti in difficoltà, da una parte, e per solleticare lo spirito vergognosamente pruriginoso dell’autore e del nostro affezionato pubblico, dall’altra.

Ciononostante, hai il dovere morale di rispondere in modo sincero. Per aiutarti ad esserlo, la produzione ti concede un “no comment” che potrai usare in una (una sola!) domanda a tua scelta.

Autrice: Berenice Vena

Fase 1 – piccoli problemi di cuore

  • Sei innamorata?

– Nel tempo libero sì. Non per forza di uomini, ovviamente.

  • L’hai detto a quel poverino con cui stai, o con cui sei stata l’ultima volta, che nella tua mente sei consapevole che prima o poi lo tradirai?

– Il tradimento può essere mentale, reale, sessuale, effimero e concreto. Ma è un’esperienza che nella vita, prima o poi, va vissuta. Fa riflettere, magari accresce il rapporto di coppia, magari lo distrugge.

  • Le più belle parole usate per lasciarti.

– “Se parti un’altra volta ti mollo.” .. e io sono partita.

  • E da scrittrice vediamo se tu hai fatto di meglio…

– “Io, io, io…dovrei temere il tuo sperma, Rocco! Ma ho mentito,non lo temo, per niente. Mentre tu temi le mie ovaie. È finita. Se non è finita, mi attendono mesi di ansia, in cui cercherò di capire perché non mi ami. Non riesco a lasciarmi andare.”

  • Lui è fantastico ma gli puzza l’alito, come glielo dici? …se glielo dici.

– Tesoro, potresti lavarti i denti? Hai uno strano odore di sperma in bocca.

  • Torniamo seri. Affetti collaterali, li abbiamo avuti tutti, la cosa migliore che ti hanno lasciato?

– Oltre alle ginocchia sbucciate dal sesso in auto, un profondo senso di libertà.

  • Ma siamo davvero seri. Ti ritieni mentalmente in grado di avere una relazione a lunghissima scadenza?

– La parola “sempre” mi fa paura. Ma anche “mai” .

  • L’equazione: non c’è filosofo che sopporti il mal di denti – non c’è innamorata che sopporti…

– Lo sperma in bocca.

Fase 2 – flashback: quando ero una teenager

  • Meanwhile sul diario apparivano cuoricini e di fianco… Robbie Williams? il Terence di Candy Candy? Svelaci la tua cotta più imbarazzante.

– Jason Bradford Priestley, il Brandon Walsh nella serie tv degli anni novanta Beverly Hills 90210.

  • La tua prima volta in un romanzo di 160 battute. (Se sei ancora vergine, devi semplicemente dichiararlo nel modo più semplice e divertente per noi: “ho XX anni e sono ancora vergine”)

– Dolore, tanto dolore. E poi mi vedo inondata di sperma, sento fluire dentro di me il fluido caldo di quel giovane conosciuto solo poche ore prima. Avevo 14 anni.

  • “Parapiglia, scatta il gioco della bottiglia…” hai partecipato, o avevano già fatto le squadre? Comunque, ora puoi giocare! Anzi, la bottiglia è sotto il tuo potere telecinetico: cosa ti piacerebbe fare e con chi?

– Sesso, con tutti.

  • Cosa pensavi del pene? E, alla luce degli sconvolgimenti socio ambientali, com’è cambiata la tua visione?

– Non ho paura di questo grazioso giocattolo. Ma preservativo, sempre.

Fase 3 – sesso, sesso, sesso

  • Primo appuntamento: quando ti abbraccia per salutarti è evidente ci sia una erezione in atto. E ora?

– Lo infilo dentro.

  • Terzo appuntamento: tu sei fantastica, e scateni le sue fantasie sul dopo cena. C’è un limite?

– La chiusura lampo del mio vestito che non si apre.

  • A proposito: quale è il tuo grado di perversione sotto le lenzuola?

– Leggete il mio capitolo per capirlo…

  • Fai sesso con continuità? se sì, dicci la tua percentuale di orgasmi (da cui capiremo la percentuale di orgasmi simulati)

– Sì, lo faccio con continuità. Dipende cosa intendete voi per continuità. Idem per orgasmo.

  • La cosa che mai e poi mai l’uomo dovrebbe fare per non incorrere nell’effetto di far crollare inesorabilmente il tuo eccitamento.

– Il calzino. Magari pure bucato.

  • E ora chiudiamo col sì e il no del sesso (usando il “no comment” a tua disposizione puoi saltare tutta questa ultima parte):

Chiacchere? Sì

Parolacce? Sì

Urla? Sì

Luce? Sì

Ausilio di “giocattoli”? Sì

Ausilio di “filmini”? Sì

Videoregistrarsi? Sì

Preliminari? Sì

Lubrificanti? Sì

Divieti di transito? No

Uomini (al plurale invece che al singolare)? No comment!

Donne (singolare o plurale)? Singolare

Fare da sé? Fare per tre

  • Dopo cotanta introspezione, sei pronta, come Rocco, a realizzare il tuo annuncio personale:

– Berenice Vena, biologa, cerca appassionati di libretti d’opera per condividere con lei questa e le sue altre grandi passioni di cui vorrebbe parlare in privato. Sono una donna tutta da scoprire, cosa credete?

Intervista torrida e scottante #8 – Miriam Acquaroli

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Cara autrice,

questa intervista è stata preparata per te e per tutti i nostri affezionati frequentatori del blog da Paolo Nanni. In questo senso puoi non avere dubbi sul fatto che è stata appositamente realizzata per metterti in difficoltà, da una parte, e per solleticare lo spirito vergognosamente pruriginoso dell’autore e del nostro affezionato pubblico, dall’altra.

Ciononostante, hai il dovere morale di rispondere in modo sincero. Per aiutarti ad esserlo, la produzione ti concede un “no comment” che potrai usare in una (una sola!) domanda a tua scelta.

Autrice: Miriam Acquaroli

Fase 1 – piccoli problemi di cuore

  • Sei innamorata?

– Ni.

  • L’hai detto a quel poverino con cui stai, o con cui sei stata l’ultima volta, che nella tua mente sei consapevole che prima o poi lo tradirai?

– No.

  • Le più belle parole usate per lasciarti.

– Vederci non ci fa bene.

  • E da scrittrice vediamo se tu hai fatto di meglio…

– Io lo sapevo dal primo giorno che tra me e te non poteva andare.

  • Lui è fantastico ma gli puzza l’alito, come glielo dici? …se glielo dici.

– Tu di solito ti lavi i denti?

  • Torniamo seri. Affetti collaterali, li abbiamo avuti tutti, la cosa migliore che ti hanno lasciato?

– La forza di dire: anche questa è passata e l’ho superata! Sono forteeee!

  • Ma siamo davvero seri. Ti ritieni mentalmente in grado di avere una relazione a lunghissima scadenza?

– No.

  • L’equazione: non c’è filosofo che sopporti il mal di denti – non c’è innamorata che sopporti…

– L’indifferenza dell’amato.

Fase 2 – flashback: quando ero una teenager

  • Meanwhile sul diario apparivano cuoricini e di fianco… Robbie Williams? il Terence di Candy Candy? Svelaci la tua cotta più imbarazzante.

– Benji di Holly e Benji.

  • La tua prima volta in un romanzo di 160 battute. (Se sei ancora vergine, devi semplicemente dichiararlo nel modo più semplice e divertente per noi: “ho XX anni e sono ancora vergine”)

–  No comment.

  • “Parapiglia, scatta il gioco della bottiglia…” hai partecipato, o avevano già fatto le squadre? Comunque, ora puoi giocare! Anzi, la bottiglia è sotto il tuo potere telecinetico: cosa ti piacerebbe fare e con chi?

– Baci solo baci con colui che mi disdegna!

  • Cosa pensavi del pene? E, alla luce degli sconvolgimenti socio ambientali, com’è cambiata la tua visione?

– Pensavo facesse paura, invece è un giocattolino divertente.

Fase 3 – sesso, sesso, sesso

  • Primo appuntamento: quando ti abbraccia per salutarti è evidente ci sia una erezione in atto. E ora?

– Se mi piace continuo ad abbracciarlo. Se non mi piace mi allontano.

  • Terzo appuntamento: tu sei fantastica, e scateni le sue fantasie sul dopo cena. C’è un limite?

– No!

  • A proposito: quale è il tuo grado di perversione sotto le lenzuola?

– Abbastanza limitato.

  • Fai sesso con continuità? se sì, dicci la tua percentuale di orgasmi (da cui capiremo la percentuale di orgasmi simulati)

– 98%

  • La cosa che mai e poi mai l’uomo dovrebbe fare per non incorrere nell’effetto di far crollare inesorabilmente il tuo eccitamento.

– Parlare di cose tristi come disgrazie familiari.

  • E ora chiudiamo col sì e il no del sesso (usando il “no comment” a tua disposizione puoi saltare tutta questa ultima parte):

Chiacchere? Sì

Parolacce? No

Urla? No

Luce? No

Ausilio di “giocattoli”? No

Ausilio di “filmini”? No

Videoregistrarsi? No

Preliminari? Sì

Lubrificanti? Anche

Divieti di transito? Sì

Uomini (al plurale invece che al singolare)? No

Donne (singolare o plurale)? No

Fare da sé? Sì

  • Dopo cotanta introspezione, sei pronta, come Rocco, a realizzare il tuo annuncio personale:

– Vorrei tanto un uomo che mi faccia ridere. Ma dopo aver riso, vorrei anche fare cose romantiche, come passeggiate al mare o sotto le stelle. Se sei simpatico e sai camminare, chiamami.

Intervista torrida e scottante #7 – Stefania Conte

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Cara autrice,

questa intervista è stata preparata per te e per tutti i nostri affezionati frequentatori del blog da Paolo Nanni. In questo senso puoi non avere dubbi sul fatto che è stata appositamente realizzata per metterti in difficoltà, da una parte, e per solleticare lo spirito vergognosamente pruriginoso dell’autore e del nostro affezionato pubblico, dall’altra.

Ciononostante, hai il dovere morale di rispondere in modo sincero. Per aiutarti ad esserlo, la produzione ti concede un “no comment” che potrai usare in una (una sola!) domanda a tua scelta.

Autrice: Stefania Conte

Fase 1 – piccoli problemi di cuore

  • Sei innamorata?

– No ahimé

  • L’hai detto a quel poverino con cui stai, o con cui sei stata l’ultima volta, che nella tua mente sei consapevole che prima o poi lo tradirai?

– Tradimento buono e giusto? No, mai.

  • Le più belle parole usate per lasciarti.

– Non ti merito, hai bisogno di una persona migliore di me (ma vai a cagare!)

  • E da scrittrice vediamo se tu hai fatto di meglio…

– No, ma mi attrezzerò

  • Lui è fantastico ma gli puzza l’alito, come glielo dici? …se glielo dici.

– Gli offro una caramella e poi sto minuti a parlare di quanto adoro l’alito mentolato ;P

  • Torniamo seri. Affetti collaterali, li abbiamo avuti tutti, la cosa migliore che ti hanno lasciato?

– Nuovi sintomi.

  • Ma siamo davvero seri. Ti ritieni mentalmente in grado di avere una relazione a lunghissima scadenza?

– È la scadenza che frega il prodotto, meglio non pensarci.

Fase 2 – flashback: quando ero una teenager

  • Meanwhile sul diario apparivano cuoricini e di fianco… Robbie Williams? il Terence di Candy Candy? Svelaci la tua cotta più imbarazzante.

– Sad e Sam,   ebbene sì… i cuoricini tanti attorno a questi meravigliosi personaggi dagli occhi tristi e Brandon Walsh di Beverly Hills 90210 !

  • La tua prima volta in un romanzo di 160 battute. (Se sei ancora vergine, devi semplicemente dichiararlo nel modo più semplice e divertente per noi: “ho XX anni e sono ancora vergine”)

–  È durata meno di 160 battute cavolo!

  • “Parapiglia, scatta il gioco della bottiglia…” hai partecipato, o avevano già fatto le squadre? Comunque, ora puoi giocare! Anzi, la bottiglia è sotto il tuo potere telecinetico: cosa ti piacerebbe fare e con chi?

– Ho partecipato poi, dopo aver visto baciare il  principe dei miei sogni dalla mia migliore amica, mi riempio la bottiglia per dimenticare!

  • Cosa pensavi del pene? E, alla luce degli sconvolgimenti socio ambientali, com’è cambiata la tua visione?

– A quanto per i maschietti fosse  comodo in caso di  impellente bisogno di fare dlin dlin, a come condizioni la mente maschile che lo controlla e  lo sistema  continuamente e a come, spesso, invece quando è poco “considerato” dal possessore :) ne fa desiderare il possesso congiunto.

Fase 3 – sesso, sesso, sesso

  • Primo appuntamento: quando ti abbraccia per salutarti è evidente ci sia una erezione in atto. E ora?

– Lo bacio delicatamente se mi ha colpito (intendo lui, cioè il soggetto :) e vado via, tornerà. ;)

  • Terzo appuntamento: tu sei fantastica, e scateni le sue fantasie sul dopo cena. C’è un limite?

– Lo scopo è sempre raggiungerlo, il limite, sempre,  quindi non ci son regole se non le nostre

  • A proposito: quale è il tuo grado di perversione sotto le lenzuola?

– Direttamente proporzionale al sentimento.

  • Fai sesso con continuità? se sì, dicci la tua percentuale di orgasmi (da cui capiremo la percentuale di orgasmi simulati)

– Se fossi continuamente innamorata direi di sì.

  • La cosa che mai e poi mai l’uomo dovrebbe fare per non incorrere nell’effetto di far crollare inesorabilmente il tuo eccitamento.

– Fare una puzzetta.

  • E ora chiudiamo col sì e il no del sesso (usando il “no comment” a tua disposizione puoi saltare tutta questa ultima parte):

chiacchere? E allora usiamo questo no comment, va!

parolacce?

urla?

luce?

ausilio di “giocattoli”?

ausilio di “filmini”?

videoregistrarsi?

preliminari?

lubrificanti?

divieti di transito?

uomini (al plurale invece che al singolare)?

donne (singolare o plurale)?

fare da sé?

  • L’equazione: non c’è filosofo che sopporti il mal di denti – non c’è innamorata che sopporti…

– Il non essere corrisposta.

  • Dopo cotanta introspezione, sei pronta, come Rocco, a realizzare il tuo annuncio personale:

– Aspetto te, ma non farmi aspettare troppo che sto invecchiando ! :D

Intervista torrida e scottante #6 – Sonia Lattanzi

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Cara autrice,

questa intervista è stata preparata per te e per tutti i nostri affezionati frequentatori del blog da Paolo Nanni. In questo senso puoi non avere dubbi sul fatto che è stata appositamente realizzata per metterti in difficoltà, da una parte, e per solleticare lo spirito vergognosamente pruriginoso dell’autore e del nostro affezionato pubblico, dall’altra.

Ciononostante, hai il dovere morale di rispondere in modo sincero. Per aiutarti ad esserlo, la produzione ti concede un “no comment” che potrai usare in una (una sola!) domanda a tua scelta.

Autrice: Sonia Lattanzi

Fase 1 – piccoli problemi di cuore

  • Sei innamorata?

– Urlo di sì.

  • L’hai detto a quel poverino con cui stai, o con cui sei stata l’ultima volta, che nella tua mente sei consapevole che prima o poi lo tradirai?

– Perché?

  • Le più belle parole usate per lasciarti.

– Le devo ancora sentire, spero non ora.

  • E da scrittrice vediamo se tu hai fatto di meglio…

– “Sono stufa del tuo odore, dei tuoi passi pesanti la mattina, delle tue mani goffe, delle tue parole inadeguate, dei tuoi gesti sbagliati. Sono stufa, così cerco di non farti più piacere il mio odore, di camminare pesantemente la mattina, di avere mani goffe, di cercare parole inadeguate e di fare gesti sbagliati.”

  • Lui è fantastico ma gli puzza l’alito, come glielo dici? …se glielo dici.

– “No, hai mangiato di nuovo l’aglio?”

  • Torniamo seri. Affetti collaterali, li abbiamo avuti tutti, la cosa migliore che ti hanno lasciato?

– La sensazione di chiudere una porta e di avere una nuova vita davanti.

  • Ma siamo davvero seri. Ti ritieni mentalmente in grado di avere una relazione a lunghissima scadenza?

– Cerco di mantenerla con entusiasmo, con alti e bassi, con dispiaceri e speranze sono passati più di 6 anni.

  • L’equazione: non c’è filosofo che sopporti il mal di denti – non c’è innamorata che sopporti…

– La mancanza di fantasia e di stimoli.

Fase 2 – flashback: quando ero una teenager

  • Meanwhile sul diario apparivano cuoricini e di fianco… Robbie Williams? il Terence di Candy Candy? Svelaci la tua cotta più imbarazzante.

– Jovanotti forever!

  • La tua prima volta in un romanzo di 160 battute. (Se sei ancora vergine, devi semplicemente dichiararlo nel modo più semplice e divertente per noi: “ho XX anni e sono ancora vergine”)

–  Immaginate 2 incompetenti che non riescono ad incastrare 10 pezzi di un puzzle.

  • “Parapiglia, scatta il gioco della bottiglia…” hai partecipato, o avevano già fatto le squadre? Comunque, ora puoi giocare! Anzi, la bottiglia è sotto il tuo potere telecinetico: cosa ti piacerebbe fare e con chi?

– Un classico del ritorno in autobus delle gite scolastiche, peccato che non c’era mai chi mi piaceva davvero. Ora non ho più la curiosità di una volta.

  • Cosa pensavi del pene? E, alla luce degli sconvolgimenti socio ambientali, com’è cambiata la tua visione?

– È un bell’oggetto versatile.

Fase 3 – sesso, sesso, sesso

  • Primo appuntamento: quando ti abbraccia per salutarti è evidente ci sia una erezione in atto. E ora?

– Dipende dove stiamo.

  • Terzo appuntamento: tu sei fantastica, e scateni le sue fantasie sul dopo cena. C’è un limite?

– No, ma va.

  • A proposito: quale è il tuo grado di perversione sotto le lenzuola?

– Molto basso.

  • Fai sesso con continuità? se sì, dicci la tua percentuale di orgasmi (da cui capiremo la percentuale di orgasmi simulati)

– Solo il troppo caldo mi ferma. Simulare? No, mai.

  • La cosa che mai e poi mai l’uomo dovrebbe fare per non incorrere nell’effetto di far crollare inesorabilmente il tuo eccitamento.

– Farmi capire che mi desidera e poi mettersi a chiacchierare di cose pratiche quotidiane.

  • E ora chiudiamo col sì e il no del sesso (usando il “no comment” a tua disposizione puoi saltare tutta questa ultima parte):

Chiacchere? Dopo

Parolacce? No

Urla? No, al contrario, sussurri

Luce? Uno spiraglio

Ausilio di “giocattoli”? No

Ausilio di “filmini”? No

Videoregistrarsi? No

Preliminari? Sì

Lubrificanti? No

Divieti di transito? No

Uomini (al plurale invece che al singolare)? No

Donne (singolare o plurale)? No

Fare da sé? Quando ce ne sarà bisogno

  • Dopo cotanta introspezione, sei pronta, come Rocco, a realizzare il tuo annuncio personale:

– CERCASI SOLO ECCELLENTE PASTICCERE-FORNAIO-GELATAIO CHE USA INGREDIENTI BIOLOGICI. Cosa vuoi sapere di me? Sono molto GOLOSA!

Intervista torrida e scottante #5 – Elisa Tomassini

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Cara autrice,

questa intervista è stata preparata per te e per tutti i nostri affezionati frequentatori del blog da Paolo Nanni. In questo senso puoi non avere dubbi sul fatto che è stata appositamente realizzata per metterti in difficoltà, da una parte, e per solleticare lo spirito vergognosamente pruriginoso dell’autore e del nostro affezionato pubblico, dall’altra.

Ciononostante, hai il dovere morale di rispondere in modo sincero. Per aiutarti ad esserlo, la produzione ti concede un “no comment” che potrai usare in una (una sola!) domanda a tua scelta.

Autrice: Elisa Tomassini

Fase 1 – piccoli problemi di cuore

  • Sei innamorata?

– Da sempre, della vita, delle scarpe e anche di un bracciale di cuoio con gli spuntoni.

  • L’hai detto a quel poverino con cui stai, o con cui sei stata l’ultima volta, che nella tua mente sei consapevole che prima o poi lo tradirai?

– Nel qual caso lo saprebbe prima di quello con cui lo tradirei. Quindi in realtá non sarebbe un tradimento

  • Le più belle parole usate per lasciarti.

– “Ti preferivo con il vecchio taglio di capelli.” Ma come dargli torto…

  • E da scrittrice vediamo se tu hai fatto di meglio…

– «Sono tornata a casa dal lavoro, stava preparando le valigie, valigie… la sacca. Lui non viveva proprio qui, ma aveva delle cose sparse per casa. Non ha detto nulla, mi ha guardato ed ha accennato a un sorriso, ma un sorriso strano, come di sconforto, ha messo dentro le ultime cose, mi è passato vicino e mi ha carezzato i capelli, poi ha lasciato la chiave sul mobile all’ingresso e si è richiuso la porta dietro».

Cioé vuoi mettere? Senza tanti piagnistei e discussioni. Che super-lusso.

  • Lui è fantastico ma gli puzza l’alito, come glielo dici? …se glielo dici.

– Magari gli offro una mentina?

  • Torniamo seri. Affetti collaterali, li abbiamo avuti tutti, la cosa migliore che ti hanno lasciato?

– Dubbi, sui quali ragiono tuttora, e diari pieni di boiate.

  • Ma siamo davvero seri. Ti ritieni mentalmente in grado di avere una relazione a lunghissima scadenza?

– Sì. Almeno con me stessa.

  • L’equazione: non c’è filosofo che sopporti il mal di denti – non c’è innamorata che sopporti…

– Una bastonata sui denti?

Fase 2 – flashback: quando ero una teenager

  • Meanwhile sul diario apparivano cuoricini e di fianco… Robbie Williams? il Terence di Candy Candy? Svelaci la tua cotta più imbarazzante.

– Lo erano tutte, ma tra le famose partirei dai Take That (no, a me non piaceva la mammola Mark, io adoravo Jason, quello che non cagava nessuno ma faceva la breack dance da paura).

  • La tua prima volta in un romanzo di 160 battute. (Se sei ancora vergine, devi semplicemente dichiararlo nel modo più semplice e divertente per noi: “ho XX anni e sono ancora vergine”)

–  Essendo nata poco prima della metá di settembre, posso dire senza ombra di dubbio di essere Vergine, ma le mappe astrali svelano anche un ascendente Capricorno. Terra Terra, insomma. Tutto il resto é noia.

  • “Parapiglia, scatta il gioco della bottiglia…” hai partecipato, o avevano già fatto le squadre? Comunque, ora puoi giocare! Anzi, la bottiglia è sotto il tuo potere telecinetico: cosa ti piacerebbe fare e con chi?

– Sicuramente la bottiglia avrebbe indicato la porta, ma siccome é il mio potere tele-cicci che sta lavorando, direi che dietro la porta ci trovo Bon Jovi da limonare. Vabbé ma che volete, sto a fa il gioco della bottiglia al massimo c’ho 14 anni.

  • Cosa pensavi del pene? E, alla luce degli sconvolgimenti socio ambientali, com’è cambiata la tua visione?

– Beh, senza dubbio, ho sempre pensato fosse scomodo farselo stare in ordine nelle mutande.

Fase 3 – sesso, sesso, sesso

  • Primo appuntamento: quando ti abbraccia per salutarti è evidente ci sia una erezione in atto. E ora?

– Direi che dipende da me. Dalla serata. Dalla cena che ci aspetta. Io a stomaco vuoto non ragiono.

  • Terzo appuntamento: tu sei fantastica, e scateni le sue fantasie sul dopo cena. C’è un limite?

– Dipende da quanto alcool ha bevuto lui, direi. E pure da quanto ne ho bevuto io, probabilmente.

  • A proposito: quale è il tuo grado di perversione sotto le lenzuola?

– No comment (ne avevo uno e lo uso qua).

  • Fai sesso con continuità? se sì, dicci la tua percentuale di orgasmi (da cui capiremo la percentuale di orgasmi simulati)

– Seh vabbé. Queste sono cose che non si chiedono, come l’etá.

  • La cosa che mai e poi mai l’uomo dovrebbe fare per non incorrere nell’effetto di far crollare inesorabilmente il tuo eccitamento.

– Chiedermi qualcosa di troppo impegnativo.

  • E ora chiudiamo col sì e il no del sesso (usando il “no comment” a tua disposizione puoi saltare tutta questa ultima parte):

Chiacchere? No

Parolacce? No

Urla? Solo se vere

Luce? Anche

Ausilio di “giocattoli”? Anche

Ausilio di “filmini”? Con moderazione

Videoregistrarsi? Mai (troppa tecnologia e troppo videosharing in questa era)

Preliminari? Per forza

Lubrificanti? Al bisogno

Divieti di transito? Dipende

Uomini (al plurale invece che al singolare)? Mai avuto il piacere

Donne (singolare o plurale)? Mai avuto il piacere

Fare da sé? Certo certosino

  • Dopo cotanta introspezione, sei pronta, come Rocco, a realizzare il tuo annuncio personale:

– Riccia, poco tempo a disposizione cerca persone che le svoltino la vita. O almeno un segretario personale che le organizzi la giornata. No caga-minchia, no rompi-balle, no sboroni. Sì cuochi creativi, sì personalitá brillanti, sì alternativi. Mandatemi un messaggio nel caso vi chiamo io.

Intervista torrida e scottante #2 – Eliselle

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Cara autrice,

questa intervista è stata preparata per te e per tutti i nostri affezionati frequentatori del blog da Paolo Nanni. In questo senso, puoi non avere dubbi sul fatto che è stata appositamente realizzata per metterti in difficoltà, da una parte, e per solleticare lo spirito vergognosamente pruriginoso dell’autore e del nostro affezionato pubblico, dall’altra.

Ciononostante, hai il dovere morale di rispondere in modo sincero. Per aiutarti ad esserlo, la produzione ti concede un “no comment” che potrai usare in una (una sola!) domanda a tua scelta.

Autrice: Eliselle

Fase 1 – piccoli problemi di cuore

  • Sei innamorata?

– No (per fortuna).

  • L’hai detto a quel poverino con cui stai, o con cui sei stata l’ultima volta, che nella tua mente sei consapevole che prima o poi lo tradirai?

– Non serve, non c’è tradimento se si è liberi di gestire la propria vita in autonomia.

  • Le più belle parole usate per lasciarti.

– Un grande classico: “Lo faccio per te”.

  • E da scrittrice vediamo se tu hai fatto di meglio…

– Io ho messo in fila in un file tutto quello che non andava. Non c’è stato bisogno di aggiungere altro.

  • Lui è fantastico ma gli puzza l’alito, come glielo dici? …se glielo dici.

– Se all’improvviso smetto di baciarlo, o peggio, se non l’ho mai fatto, mi auguro che sia abbastanza sveglio da capirlo da solo.

  • Torniamo seri. Affetti collaterali, li abbiamo avuti tutti, la cosa migliore che ti hanno lasciato?

– L’esperienza per evitarne altri.

  • Ma siamo davvero seri. Ti ritieni mentalmente in grado di avere una relazione a lunghissima scadenza?

– Mentalmente sì, d’altro canto gli ideali si scontrano spesso con la realtà. Con esiti infausti.

  • L’equazione: non c’è filosofo che sopporti il mal di denti – non c’è innamorata che sopporti…

– i calci nei denti (almeno, me lo auguro sempre).

Fase 2 – flashback: quando ero una teenager

  • Meanwhile sul diario apparivano cuoricini e di fianco… Robbie Williams? il Terence di Candy Candy? Svelaci la tua cotta più imbarazzante.

– I Take That, credo. Ma non erano per il cicciobomba.

  • La tua prima volta in un romanzo di 160 battute. (Se sei ancora vergine, devi semplicemente dichiararlo nel modo più semplice e divertente per noi: “ho XX anni e sono ancora vergine”)

–  Fossi Vergine non sarei Pesci, il segno più sensuale e incasinato che c’è.

  • “Parapiglia, scatta il gioco della bottiglia…” hai partecipato, o avevano già fatto le squadre? Comunque, ora puoi giocare! Anzi, la bottiglia è sotto il tuo potere telecinetico: cosa ti piacerebbe fare e con chi?

– Baciare Filippo Timi. Ma… dov’è?!

  • Cosa pensavi del pene? E, alla luce degli sconvolgimenti socio ambientali, com’è cambiata la tua visione?

– Una roba ingombrante. In tutti i sensi. Meno male sono donna e le mie azioni non dipendono da quello.

Fase 3 – sesso, sesso, sesso

  • Primo appuntamento: quando ti abbraccia per salutarti è evidente ci sia una erezione in atto. E ora?

– Effetto immediato. Interessante. Ma per galanteria, non glielo faccio notare.

  • Terzo appuntamento: tu sei fantastica, e scateni le sue fantasie sul dopo cena. C’è un limite?

– Assolutamente no. tutto ciò che viene fatto per voglia e nel rispetto dell’altro va bene.

  • A proposito: quale è il tuo grado di perversione sotto le lenzuola?

– Per perversione io intendo una roba condannabile con la castrazione, tipo “pedofilia” o “stupro” o altre situazioni disgustose che prevedono violenza. Tutto il resto, se condiviso, va bene.

Fai sesso con continuità? se sì, dicci la tua percentuale di orgasmi (da cui capiremo la percentuale di orgasmi simulati)

– Magari. Ma se non altro, non adotto la simulazione come stile di vita.

  • La cosa che mai e poi mai l’uomo dovrebbe fare per non incorrere nell’effetto di far crollare inesorabilmente il tuo eccitamento.

– Dirmi “ti amo” durante. È la cosa più falsa e fuori luogo che si possa dire in quel momento.

  • E ora chiudiamo col sì e il no del sesso (usando il “no comment” a tua disposizione puoi saltare tutta questa ultima parte):

Chiacchere? Poche

Parolacce? Dipende

Urla? Sì, ma dipende pure qua

Luce? Sì, volendo

Ausilio di “giocattoli”? Certo, volendo

Ausilio di “filmini”? Ma sì, per vedere chi è più bravo?

Videoregistrarsi? Non mi convince

Preliminari? ovvio

Lubrificanti? Alla mia età, spero proprio di no

Divieti di transito? Questa è geniale, ma “dipende”.

Uomini (al plurale invece che al singolare)? Ne reggo uno, ed è già troppo

Donne (singolare o plurale)? Sì

Fare da sé? Sì, si fa per tre.

  • Dopo cotanta introspezione, sei pronta, come Rocco, a realizzare il tuo annuncio personale:

– Trent’anni, automunita, indipendente. Se non sei un rompicoglioni, chiamami.

Intervista torrida e scottante #1 – Claudiappì

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Cara autrice,

questa intervista è stata preparata per te e per tutti i nostri affezionati frequentatori del blog da Paolo Nanni. In questo senso puoi non avere dubbi sul fatto che è stata appositamente realizzata per metterti in difficoltà, da una parte, e per solleticare lo spirito vergognosamente pruriginoso dell’autore e del nostro affezionato pubblico, dall’altra.

Ciononostante, hai il dovere morale di rispondere in modo sincero. Per aiutarti ad esserlo, la produzione ti concede un “no comment” che potrai usare in una (una sola!) domanda a tua scelta.

Autrice: Claudia Panunzio (Claudiappì, per gli amici)

Fase 1 – piccoli problemi di cuore

  • Sei innamorata?

– Non ricordo un momento della mia vita in cui non lo sia stata.

  • L’hai detto a quel poverino con cui stai, o con cui sei stata l’ultima volta, che nella tua mente sei consapevole che prima o poi lo tradirai?

– Ne parliamo spesso. L’unica regola è non confessare mai, neanche sotto tortura. E vale per entrambi.

  • Le più belle parole usate per lasciarti.

– Non sono mai stata lasciata, ma un tipo che corteggiavo anni fa mi ha detto che non poteva prendersi l’impegno di mettersi con me, perché voleva pensare esclusivamente alla musica.

  • E da scrittrice vediamo se tu hai fatto di meglio…

– [Storia a distanza] “Mi dispiace, so che dovevamo vederci dopodomani, so che hai anche fatto gli straordinari per comprare i biglietti del treno, ma io ho capito di non amarti, quindi niente, ehm, addio.”

  • Lui è fantastico ma gli puzza l’alito, come glielo dici? …se glielo dici.

– Vuoi una mentina, tesoro? Anzi, prendi la scatola intera.

  • Torniamo seri. Affetti collaterali, li abbiamo avuti tutti, la cosa migliore che ti hanno lasciato?

– La voglia di vivere le storie appieno, sempre, sempre, sempre, anche quelle strane, che fanno male, unilaterali, multilaterali, tutte.

  • Ma siamo davvero seri. Ti ritieni mentalmente in grado di avere una relazione a lunghissima scadenza?

– Siamo davvero seri, sono sposata da due anni e sto insieme alla stessa persona da dieci, what else?

  • L’equazione: non c’è filosofo che sopporti il mal di denti – non c’è innamorata che sopporti…

– No comment (volevo usarlo una volta e lo faccio qua)

Fase 2 – flashback: quando ero una teenager

  • Meanwhile sul diario apparivano cuoricini e di fianco… Robbie Williams? il Terence di Candy Candy? Svelaci la tua cotta più imbarazzante.

– Marilyn Manson e Shirley Manson dei Garbage (non sono parenti)

  • La tua prima volta in un romanzo di 160 battute. (Se sei ancora vergine, devi semplicemente dichiararlo nel modo più semplice e divertente per noi: “ho XX anni e sono ancora vergine”)

–  Interno notte. Sala prove ricavata in un garage. Vista su soffitto ricoperto di cartoni di uova. Non ricordo nient’altro. È stato indimenticabile.

  • “Parapiglia, scatta il gioco della bottiglia…” hai partecipato, o avevano già fatto le squadre? Comunque, ora puoi giocare! Anzi, la bottiglia è sotto il tuo potere telecinetico: cosa ti piacerebbe fare e con chi?

– Mettiamo che in cerchio ci sia anche Rihanna. La “penitenza” sarebbe vai da Rihanna e duettate sulla base di Umbrella. Poi limonate davanti a tutti.

  • Cosa pensavi del pene? E, alla luce degli sconvolgimenti socio ambientali, com’è cambiata la tua visione?

– La prima volta che ho visto un pene era in un film porno e ho detto “ma è vero?”. Poi ne ho visto uno vero davvero e mi sono data la risposta.

Fase 3 – sesso, sesso, sesso

  • Primo appuntamento: quando ti abbraccia per salutarti è evidente ci sia una erezione in atto. E ora?

– Dipende dalla mia. Le possibilità sono due: buonanotte o l’altra.

  • Terzo appuntamento: tu sei fantastica, e scateni le sue fantasie sul dopo cena. C’è un limite?

– Il limite potrebbe darlo la cena. Mangiare sempre leggero, la sera.

  • A proposito: quale è il tuo grado di perversione sotto le lenzuola?

– Tra il grado V e VI della scala Mercalli. Avvertita anche da persone addormentate, caduta di oggetti. Qualche leggera lesione negli edifici e finestre in frantumi.

  • Fai sesso con continuità? se sì, dicci la tua percentuale di orgasmi (da cui capiremo la percentuale di orgasmi simulati)

– La percentuale mica la so, comunque non è mai stato un problema. Fingere, dico.

  • La cosa che mai e poi mai l’uomo dovrebbe fare per non incorrere nell’effetto di far crollare inesorabilmente il tuo eccitamento.

– Sorridermi con qualcosa tra i denti. Calzini bucati. Piedi orrendi. Nei pelosi. Chiamarmi coi nomignoli. Preferisco mi chiami Marta.

  • E ora chiudiamo col sì e il no del sesso (usando il “no comment” a tua disposizione puoi saltare tutta questa ultima parte):

Chiacchere? Sì

Parolacce? Potrebbe succedere che sbatti la testa alla spalliera del letto, quindi sì.

Urla? No

Luce? Sì

Ausilio di “giocattoli”? Sì

Ausilio di “filmini”? No

Videoregistrarsi? No, il video mi ingrassa.

Preliminari? Sì

Lubrificanti? All’occorrenza

Divieti di transito? No

Uomini (al plurale invece che al singolare)? No, troppa fatica

Donne (singolare o plurale)? Primedonne no, tutto il resto è ok

Fare da sé? In mancanza d’altro…

  • Dopo cotanta introspezione, sei pronta, come Rocco, a realizzare il tuo annuncio personale:

– Claudia, felicemente sposata, felicemente senza figli. Se sei un tipo sveglio, divertente, intelligente ma non troppo, bello ma senza sopracciglia definite. Se ti piace fare regali, se sei una buona forchetta ma non si vede, se non ti importa di avere l’esclusiva, chiamami. Ore pasti no (quando mangio non mi devi disturbare, come i cani). Astenersi quasi tutti.

 

L’imballaggio nella scelta.

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Cercare un uomo sfogliando annunci è come scegliere i surgelati da dietro la vetrina.
Devi decidere in fretta perché se tieni aperto troppo tempo finisce che passa qualcuno e ti rimprovera per averli fatti sciogliere.
Le confezioni sembrano tutte colorate ed attraenti, ognuno giurerebbe di essere “pratico” “comodo” “genuino” “buono”, ma intanto gli ingredienti sono scritti sul lato nascosto. Se non apri la porta e ne prendi in mano uno, non sai cosa contiene.

Che poi , diciamocelo, non è detto che un ingrediente sia sempre gradevole al palato. Leggo “salsa di pomodoro” e penso a peccaminosi ortaggi dissetanti, invece salta fuori che si tratta di liquami sintetizzati in laboratorio, edulcorati con E120. Li vedo intorno a me, questi uomini. Gli basta un istante per sedurmi, quello strano modo di piegare il lato della bocca mentre ridono, la disinvoltura con cui indossano sempre lo stesso profumo, l’intelligenza con cui muovono le mani. È un attimo, andata, colpita, stesa. Poi l’attimo fugge e se va bene mi rendo conto che mai e poi mai gente simile si accorgerebbe della mia esistenza, se va male mi accorgo io, della loro vacuità, delle manie, dello spazio vitale che il loro ego mi sottrae.

Allora ringrazio. Perché ho il mio orticello e la roba la consumo fresca di giornata. Anche se le vetrine del Supermercato hanno sempre il loro fascino. Puoi passarci davanti velocemente coprendo lo sguardo con la mano, puntando dritta davanti a te al reparto casalinghi, ma sono lì. Forse per questo non ho mai pensato o osato rispondere ad un annuncio. Quando li vedo lì in fila e in bella mostra non so davvero quale scegliere. Vorrei assaggiarli tutti. Anche solo per sputarli prima che mi lascino la lingua tinta di rosso.

Carmelita Tesone

Quel venerdì al B&B La Casa dei Nonni

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Quella sera del 1 giugno avevo appuntamento con Rocco al B&B La casa dei nonni: “posto magico” mi aveva preannunciato, dove finalmente saremmo stati da soli incorniciati dalla natura e non dalle solite luci cittadine.
Aveva organizzato tutto aiutato da ciò che c’era intorno: cena romantica in terrazza con vista panoramica sulle dolci colline marchigiane, passeggiata tra le danzanti lucciole in giardino e poi avremmo trascorso una indimenticabile notte in una delle stanze con travi a vista, arredata con cura e ricercatezza.
Non ero mai stata così bene, la semplice cena consumata su quella terrazza era avvolta da un’atmosfera unica dove mi sembrava di respirare in modo diverso, di avere dentro di me un’affascinante luce da trasmettere a Rocco.

Ad un tratto delle urla, un bambino letteralmente infarinato dalla testa ai piedi, sopracciglia comprese, correva intorno al casale. Sua madre cercava di accalappiarlo, sicuramente voleva buttarlo sotto la doccia. Il bimbetto si era rotolato nella sabbia che usano i muratori per fare il cemento e ora sembrava molto soddisfatto di quello che aveva fatto. Non era dello stesso parere la madre che continuava a gridare che stavano per arrivare delle persone.
Terminata questa simpatica scenetta vedemmo arrivare gente. Alcuni si conoscevano, altri no. Era stata allestita una parte esterna della casa con sedie e panchine come se si dovesse tenere un incontro, una riunione, non capivamo di cosa si trattasse.
Rocco non ne sapeva niente, era pronto a chiedere spiegazioni ai gestori del B&B. Lui aveva chiesto esplicitamente che fossimo lasciati soli, ma alla fine restammo a curiosare un altro po’.

Si erano disposti in cerchio, luci soffuse, qualche lucciola qua e là e un ramo di vite a contornare il quadro, ma di cosa si parlava?
Ho capito che stavano presentantdo un libro, Affetti collaterali: il libro veniva sfogliato, letto, aperto e richiuso. Non conoscevo le persone presenti: Jonathan Arpetti, Paolo Nanni, Miriam Acquaroli, Francesca Riccioni… Sonia Lattanzi sì, era la madre che rincorreva il figlio pochi minuti prima e che gestisce il b&b. Rocco sembrava alquanto imbarazzato. È vero che parlavano di un certo Rocco, una coincidenza ben strana ma, pensai, non c’era da preoccuparsi così tanto.
E invece mi ha lasciato lì ed è scappato, con la scusa di andare in bagno non l’ho rivisto più. Sono scesa sotto a cercarlo e mi sono avvicinata al gruppo di gente. Leggevano degli annunci, di quelli che pubblicano i giornali per chi cerca una compagna. La cosa bella è che erano tutti scritti da questo fantomatico Rocco. Le ragazze raccontavano le loro storie con Rocco. Cosa stava succedendo? Dove mi trovavo? Anche io avevo conosciuto il mio Rocco tramite un suo annuncio…

Sonia Lattanzi